giovedì 18 febbraio 2010

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: LA COMMISSIONE TRIBUTARIA DA RAGIONE ALLE IMPRESE

Nei giorni scorsi la terza sezione della Commissione Tributaria di Pescara ha accolto il ricorso presentato da una delle tante imprese che, nell’estate scorsa, si era vista negare il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo, richiesto nell’ormai famoso click day del 6 maggio 2009, ritenendo che la concessione del credito d’imposta costituisce un diritto quesito, enunciato con legge. Ciò, almeno, con riguardo ai crediti maturati fino al novembre 2008.

In particolare, i Giudici hanno rilevato che, in ragione del legittimo affidamento ingenerato con legge, la limitazione dei fondi stanziati non può pregiudicare coloro che aveva avviato le procedure per ottenere il credito d’imposta.

Ne consegue che le imprese che avevano fatto affidamento sulla legislazione anteriore, successivamente modificata dal decreto anticrisi, e avevano intrapreso investimenti, hanno maturato il diritto al credito d’imposta, indipendentemente dall’esaurimento delle risorse stanziate dal Governo.

Alle medesime conclusioni è addivenuta la sezione prima della stessa Commissione Tributaria, la quale, pur respingendo i ricorsi, ha evidenziato che le aziende che non hanno ottenuto il beneficio per esaurimento dei fondi, non sono decadute dal diritto. Tuttavia, la relativa fruizione è rimessa alla disponibilità delle risorse finanziarie.

Costituisce, pertanto, onere dello Stato reperire e rendere disponibili ulteriori fondi, al fine di dare soddisfazione alle richieste delle numerosissime imprese, a tutt’oggi, escluse dalla fruizione del credito d’imposta.

Tale intendimento, peraltro, è stato fatto proprio dall’attuale Governo il quale, con ordine del giorno del novembre scorso, si è impegnato a reperire le risorse necessarie.

Va, infine, evidenziato che seppure le sentenze risultino favorevoli per le imprese, a queste ultime non è, al momento, consigliato di dedurre tale credito dalle imposte dovute.

E' importante, infine, ricordare che l’Agenzia delle Entrate ha già fatto sapere che appellerà le decisioni favorevoli alle imprese.