lunedì 27 aprile 2009

MALVEZZI, REGGIO EMILIA, PDL : IMMIGRAZIONE E CRIMINALITA' A REGGIO EMILIA. LE AZIONI FINO AD ORA MESSE IN CAMPO SONO INADEGUATE

La mia città sta vivendo un periodo non molto felice per quanto riguarda la criminalità che vede come autori di reato soprattutto gli extracomunitari. Non passa giorno che non si sentano notizie di rapine o di furti nelle abitazioni, di violenze, di stupri commessi ai danni dei cittadini reggiani e stranieri, da parte degli immigrati. Da tempo, ormai, avvertiamo un senso di disagio e di insicurezza che l’attuale amministrazione della città non ha saputo colmare, troppo preoccupata ad integrare chi non vuole essere integrato che a difendere i propri cittadini dalle altrui angherie.
Lo stato di insicurezza che pervade tutti noi, purtroppo, trova conferma nei dati relativi ai reati commessi dagli stranieri. Pensate che nel nord Italia, gli immigrati sono il 57% dei denunciati per rapina nella pubblica via, il 59% per rapina in appartamento e il 71% per borseggio.
Tali dati risultano particolarmente preoccupanti considerando che gli stranieri rappresentano solo il 5% della popolazione italiana.
Ed è stato rilevato che l’83% di tutti gli extracomunitari detenuti è risultato privo del permesso di soggiorno. Ciò significa che gran parte della criminalità straniera si annida nella componente irregolare degli immigrati.
Appare, quindi, necessario riformulare le azioni da mettere in campo per fare in modo che nel nostro territorio tutti si sentano sicuri.
A tal proposito riteniamo indispensabile l’effettuazione di controlli a tappeto da svolgere quotidianamente. Occorre, inoltre, che il territorio venga maggiormente presidiato anche attraverso l’ausilio della Polizia Municipale, la quale dovrà essere dotata nei necessari strumenti.
E soprattutto si deve investire nella cultura della legalità, che deve costituire il motore dell’azione del governo della città, la quale deve ispirarsi al principio che chiunque rispetta i diritti altrui troverà nell’amministrazione un proprio alleato, ma chi delinque troverà un clima di grande avversione e riprovazione. Perché noi vogliamo garantire a tutti il diritto di vivere sicuri a Reggio Emilia, non solo ai cittadini italiani ma anche a tutti quei cittadini stranieri che vivono secondo i dettami delle nostre leggi.

martedì 14 aprile 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: COME L'AMMINISTRAZIONE DEL RIO HA CHIUSO IL MERCATO COPERTO DI REGGIO EMILIA

L’assessore Spadoni del Comune di Reggio, nell’intento di spiegare quello che diventerà il Mercato Coperto, si è dimenticato di dire che del Mercato Coperto rimarrà solo il nome. Il vecchio Mercato, come è sempre stato concepito, con i banchi, per la vendita di merce a basso prezzo, non esisterà più.
Lo devono sapere i cittadini di Reggio che, ancora oggi, sono convinti di vedersi restituito quel luogo, divenuto parte della storia della città di Reggio Emilia.
Il termine “riqualificazione”, utilizzato dal Comune per non rendere troppo amaro il boccone ai reggiani, risulta totalmente improprio, considerando che nei luoghi che hanno ospitato per decenni il Mercato, verrà un Centro Commerciale con negozi di lusso, date le somme esorbitanti richieste per l’affitto dei locali.
E neppure rientreranno più i commercianti che per decenni hanno venduto le loro merci a quanti nel Mercato si recavano per acquistare prodotti a prezzi bassi.
Con la scelta operata dal Comune, chiaro è stato l’intento di sacrificare le fasce medio-basse della popolazione, che nel Mercato trovavano un luogo nel quale poter comprare beni a costi limitati.
Il progetto lo conosco bene, essendo stata avvocato dei commercianti, nel contenzioso legato proprio alla ristrutturazione del Mercato e alla loro uscita forzata dallo stesso.
Ciò che mi ha rammaricato di più, in questa vicenda, è stato il modo in cui tutto quanto è stato gestito.
Il Comune, infatti, nell’intento di portare avanti il proprio progetto, non si è preoccupato delle sorti di coloro che hanno speso una vita nel Mercato e che, per decenni, hanno dovuto lavorare in condizioni precarie, in assenza dei necessari interventi di ristrutturazione, che il Comune aveva sempre promesso ma mai realizzato; ed ora che finalmente la ristrutturazione è stata decisa, di tale opera non potranno beneficiare coloro che hanno sempre lavorato nel Mercato, nei loro banchi, perché altri sono gli obiettivi pensati per il Mercato Coperto.
In altre parole, i banchi non rappresentano più lo spirito del “Nuovo Mercato”, incentrato sul lusso, e neppure tutti quei cittadini dalle tasche non così piene, che hanno da sempre trovato nel Mercato, un luogo nel quale poter acquistare a prezzi convenienti.
Così i commercianti, con grande fretta, sono stati fatti uscire forzatamente dal Mercato, senza trovare loro un luogo alternativo nel quale poter continuare a svolgere la loro attività. Fortunatamente la voglia di proseguire il proprio lavoro ha prevalso in tutti loro, che si sono rimboccati le maniche e hanno, da soli, reperito altri negozi.
La vicenda legata al Mercato Coperto mi ha fatto decidere di proporre la mia candidatura al Consiglio Comunale di Reggio Emilia, nel Popolo della Libertà, affinché cose del genere non abbiano mai più ad accadere.
Ritengo che ben altri debbano essere i modi con cui il Comune si rapporta con le realtà produttive e commerciali.
In primo luogo, ritengo imprescindibile l’ascolto delle istanze che provengono dalla società, perché solo attraverso le idee e le proposte di tutti, si riusciranno a realizzare quegli obiettivi che faranno grande Reggio Emilia.
Secondariamente ritengo che le decisioni debbano essere il frutto di scelte, il più possibile condivise, nelle quali tutti si possano riconoscere.
Se sarò eletta dedicherò il mio impegno alla valorizzazione del commercio nella città, riservando particolare attenzione a tutte quelle piccole realtà che costituiscono parte integrante della cultura del nostro territorio. Perché commercio non vuole solo dire Centri Commerciali.

giovedì 9 aprile 2009

MALVEZZI, REGGIO EMILIA, PDL : SICUREZZA E IMMIGRAZIONE A REGGIO EMILIA. PERCHE' CAMBIARE ROTTA?

Andando in giro per Reggio Emilia sempre più spesso sento le lamentele dei reggiani su questa o quella cosa che non va. Tutti hanno qualcosa da recriminare sulle decisioni che quotidianamente vengono prese dal Comune, compresi coloro che da sempre hanno appoggiato le amministrazioni di sinistra.
Ma ci siamo chiesti il perché di tale situazione?
Vogliamo davvero credere che il Sindaco e la sua giunta sbaglino costantemente?
Se è pur vero che l’impegno ce lo mettono ogni giorno, per demolire anche quel poco, che di buono rimane, credo che il motivo di tanto malcontento risieda nel fatto che i cittadini di Reggio abbiano ormai maturato la decisione che qualcosa debba cambiare.
Per anni anche i più convinti, hanno sempre sostenuto i loro eletti, qualsiasi cosa facessero e quand’anche le decisioni prese non fossero a loro poi così favorevoli, ma ormai tale tempo è passato.
Ci si è infatti, ormai convinti che ciò che conta di più è cercare di vivere bene o comunque, tentare di farlo nel proprio territorio.
Ciascuno si aiuta come può, ma gran parte del benessere di ciascuno dipende dalle decisioni che vengono prese da chi ci governa nel territorio.
E allora fermiamoci ad osservare Reggio Emilia.
Grazie alle politiche che sono state adottate negli anni passati, Reggio Emilia è divenuta la città prediletta dagli extracomunitari. Ovviamente insieme a persone che hanno un regolare permesso di soggiorno e che si sono integrati nel nostro territorio, comportandosi secondo i dettami delle nostre leggi, ne sono arrivati altrettanti che, sprovvisti del documento che gli consente di rimanere legittimamente, hanno cominciato a commettere, ai nostri danni, reati della più svariata specie.
Ma mentre alcuni reati, seppur gravi, quali lo sfruttamento della prostituzione, il traffico e lo spaccio di droga, vengono percepiti in misura limitata da tutti noi, perché non ne veniamo colpiti direttamente, altri, quali le rapine, i furti, la violenza sessuale hanno ingenerato in tutti noi, oltre che riprovazione, sentimenti di paura e di insicurezza.
Di fronte a tali stati d’animo determinati dai tanti fatti che sono accaduti nella nostra città, non solo i nostri amministratori non hanno fatto nulla ma, in più occasioni hanno negato che una tale situazione esistesse.
Ma vi è di più!
Vi sarete accorti che ogni qualvolta succede un fatto grave di violenza a Reggio Emilia, che vede quale autore un extracomunitario, ci viene ricordato, con grande tempismo, che non dobbiamo cedere ai luoghi comuni, che gli stranieri non portano solo criminalità, che gli extracomunitari costituiscono un grande patrimonio, che ampliano il nostro bagaglio culturale… e via dicendo. E addirittura rischiamo di essere considerati razzisti se ci permettiamo di dire che tali delinquenti dovrebbero essere rispediti nei rispetti paesi d’origine.
Non solo quindi siamo, nostro malgrado, vittime di delinquenti senza scrupoli che varcano le nostre frontiere al solo scopo di commettere reati nella nostra città, ma veniamo addirittura tacciati di razzismo ogni qualvolta manifestiamo il nostro diritto a vivere sicuri nella nostra città.
Bene, tutto ciò deve finire!
Non è più tollerabile, infatti, che sul nostro territorio vivano persone che non siano in regola con i documenti necessari per una legale permanenza, né è più tollerabile che i cittadini reggiani vivano costantemente in una situazione di insicurezza, perché gli attuali amministratori non si vogliono prendere la responsabilità di intraprendere politiche che facciano ritenere non più così meraviglioso permanere, per gli immigrati irregolari, nel territorio di Reggio Emilia.
Come pensiate, infatti, che queste persone, che non hanno un permesso di soggiorno, possano vivere senza un lavoro?
Perché se il lavoro, in una situazione di grave difficoltà come è quella attuale, non c’è per i lavoratori italiani e per quelli stranieri che sono muniti di regolare permesso di soggiorno, come possiamo credere che esista per coloro a cui manca il titolo che gli dà diritto ad essere assunti presso le nostre aziende?
Ecco, quindi, che deve cambiare radicalmente il modo in cui viene affrontata la questione dell’immigrazione a Reggio Emilia.
In primo luogo occorre prendere atto che esiste una situazione criminalità commessa dagli stranieri a Reggio Emilia (cosa che finora non è avvenuta).
Secondariamente, occorre estendere i controlli nei confronti degli immigrati clandestini, affinché nessuno, senza un regolare permesso di soggiorno, viva nella nostra città.
Occorre, poi, presidiare maggiormente il territorio, anche attraverso l’ausilio della polizia municipale, che dovrà essere adeguatamente equipaggiata.
E’ necessario, poi, investire nelle aree degradate della città in cui si annida la criminalità, attraverso la creazione di scuole, strutture sportive, ricreative e sociali, al fine di limitare quanto più possibile i fenomeni criminosi in quelle aree.
E soprattutto dobbiamo noi stessi diventare partecipi di una maggiore sicurezza, segnalando alle Autorità ogni situazione criminosa di cui veniamo a conoscenza, perché il controllo sociale costituisce uno degli elementi fondamentali per dare definitiva soluzione al problema della criminalità da parte degli immigrati.
Oggi vi ho parlato della sicurezza o meglio della insicurezza che purtroppo regna a Reggio Emilia, ma tante altre sono le motivazioni per le quali necessita un cambiamento.
Seguitemi nei prossimi giorni e vi ricorderò quali sono le altre.