lunedì 6 luglio 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: CARTELLE PAZZE, COME DIFENDERSI

Mi è capitato, nei giorni scorsi, di leggere la notizia sull’invio, da parte di Equitalia, delle cosiddette “cartelle pazze” e, in quanto avvocato specializzato nell’ambito del diritto tributario, vorrei dare qualche consiglio a coloro che dovessero essere destinatari di questi atti.

Ci sono varie tipologie di “cartelle pazze”: quelle che richiedono il pagamento di una somma relativa ad un tributo o a una sanzione che sono già stati corrisposti e quelle che riportano una somma sproporzionata rispetto al tributo che si deve pagare.

Nel primo caso basterà recarsi presso l’ufficio al quale il tributo o la sanzione si riferiscono, con la ricevuta di pagamento e chiedere, a mezzo di un’istanza di autotutela, l’annullamento della cartella.

Nel secondo caso, occorrerà verificare attentamente gli importi ed eventualmente chiedere spiegazioni all’Ufficio che ha emesso il ruolo o a Equitalia. Se gli importi sono manifestatamente sproporzionati, con ogni probabilità la cartella verrà annullata parzialmente o totalmente. Anche in questo caso, la richiesta di annullamento verrà effettuata tramite un’istanza di autotutela.

Qualora, tuttavia, l’Ufficio destinatario del tributo o della sanzione si rifiutasse di annullare il ruolo, occorrerà presentare un ricorso alla competente autorità, che può essere il Giudice di pace, il Tribunale o la Commissione Tributaria a seconda del tipo di tributo o di sanzione richiesti.

E’, in ogni caso, importante tenere a mente che se la cartella non contiene, in forma chiara e comprensibile l’indicazione del tipo e dell’ammontare del tributo, la stessa è nulla.

Ci sono, poi, cartelle con le quali vengono richieste somme relative a tributi o a sanzioni che sono già prescritti. Per ogni pretesa ci sono termini differenti di prescrizione. Ad esempio per le sanzioni amministrative derivate dalla violazione al codice della strada, il termine di prescrizione è di 5 anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione. Qualora, pertanto, sia decorso tale termine senza che siano stati compiuti atti interruttivi, le somme relative a tali sanzioni non possono più essere riscosse. In tal caso, però, difficilmente l’autorità che ha emesso la sanzione annullerà il ruolo e sarà, quindi, necessario presentare ricorso.
Mi è capitato, ad esempio, che una mia cliente che doveva pagare circa € 18.000,00, ne abbia corrisposti (solo) € 4.500,00, perché la maggior parte delle sanzioni era prescritta.

E’ importante attivarsi immediatamente una volta ricevuta la cartella di pagamento, in quanto, se decorre il termine per fare ricorso o comunque, per opporsi alla stessa, la cartella diventa definitiva; è altresì importante affidarsi ad esperti, soprattutto se gli importi sono ingenti.

Qualora si ottenga, poi, l’annullamento della cartella, è necessario farsi rilasciare un’attestazione dell’avvenuto sgravio. In tal modo non vi saranno più discussioni in merito.

mercoledì 1 luglio 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: ESAME DI COSCIENZA DOPO IL VOTO

Bene, eccoci qua. Le elezioni sono passate. I risultati non sono stati particolarmente favorevoli per la sottoscritta e per il PDL.
Quanto alla sottoscritta, credo di non essere stata in grado di trasmettere, in modo chiaro, il messaggio della necessità del cambiamento in una città come Reggio Emilia, che negli ultimi anni si è vista scalzare dalle prime posizioni della classifica tra le città in cui si vive meglio, a causa dell’inadeguatezza del sistema viabilistico a fare fronte alle esigenze della città, della insicurezza che regna sovrana a causa della forte presenza di immigrati clandestini nonché della carenza di servizi per i cittadini (e mi riferisco, soprattutto all’accesso agli asili che vedono gli stranieri in una posizione privilegiata rispetto ai reggiani).
Quanto al PDL, ritengo che non sia stato ritenuto, dalla gran parte dei cittadini scontenti dell’amministrazione Delrio, sufficientemente credibile nella realizzazione dell’ampio programma che aveva proposto. Credo, infatti, che le tante polemiche che hanno funestato il partito negli ultimi anni, hanno ingenerato l’impressione che i dirigenti fossero più attenti alla difesa delle proprie posizioni, che alla risoluzione dei tanti problemi che affliggono la città.
Dobbiamo, quindi, trarre spunto dai risultati ottenuti e iniziare a lavorare affinché i valori e gli scopi che ci proponiamo possano trovare consenso nei tanti cittadini che ritengono che la sicurezza, la tranquillità e la libera fruibilità dei servizi siano elementi fondamentali della nostra esistenza.
L’impegno che prendo è, quindi, di dare il mio contributo per migliorare la nostra città e per valorizzarla agli occhi di un mondo che è in continua e rapidissima evoluzione.