L’assessore Spadoni del Comune di Reggio, nell’intento di spiegare quello che diventerà il Mercato Coperto, si è dimenticato di dire che del Mercato Coperto rimarrà solo il nome. Il vecchio Mercato, come è sempre stato concepito, con i banchi, per la vendita di merce a basso prezzo, non esisterà più.
Lo devono sapere i cittadini di Reggio che, ancora oggi, sono convinti di vedersi restituito quel luogo, divenuto parte della storia della città di Reggio Emilia.
Il termine “riqualificazione”, utilizzato dal Comune per non rendere troppo amaro il boccone ai reggiani, risulta totalmente improprio, considerando che nei luoghi che hanno ospitato per decenni il Mercato, verrà un Centro Commerciale con negozi di lusso, date le somme esorbitanti richieste per l’affitto dei locali.
E neppure rientreranno più i commercianti che per decenni hanno venduto le loro merci a quanti nel Mercato si recavano per acquistare prodotti a prezzi bassi.
Con la scelta operata dal Comune, chiaro è stato l’intento di sacrificare le fasce medio-basse della popolazione, che nel Mercato trovavano un luogo nel quale poter comprare beni a costi limitati.
Il progetto lo conosco bene, essendo stata avvocato dei commercianti, nel contenzioso legato proprio alla ristrutturazione del Mercato e alla loro uscita forzata dallo stesso.
Ciò che mi ha rammaricato di più, in questa vicenda, è stato il modo in cui tutto quanto è stato gestito.
Il Comune, infatti, nell’intento di portare avanti il proprio progetto, non si è preoccupato delle sorti di coloro che hanno speso una vita nel Mercato e che, per decenni, hanno dovuto lavorare in condizioni precarie, in assenza dei necessari interventi di ristrutturazione, che il Comune aveva sempre promesso ma mai realizzato; ed ora che finalmente la ristrutturazione è stata decisa, di tale opera non potranno beneficiare coloro che hanno sempre lavorato nel Mercato, nei loro banchi, perché altri sono gli obiettivi pensati per il Mercato Coperto.
In altre parole, i banchi non rappresentano più lo spirito del “Nuovo Mercato”, incentrato sul lusso, e neppure tutti quei cittadini dalle tasche non così piene, che hanno da sempre trovato nel Mercato, un luogo nel quale poter acquistare a prezzi convenienti.
Così i commercianti, con grande fretta, sono stati fatti uscire forzatamente dal Mercato, senza trovare loro un luogo alternativo nel quale poter continuare a svolgere la loro attività. Fortunatamente la voglia di proseguire il proprio lavoro ha prevalso in tutti loro, che si sono rimboccati le maniche e hanno, da soli, reperito altri negozi.
La vicenda legata al Mercato Coperto mi ha fatto decidere di proporre la mia candidatura al Consiglio Comunale di Reggio Emilia, nel Popolo della Libertà, affinché cose del genere non abbiano mai più ad accadere.
Ritengo che ben altri debbano essere i modi con cui il Comune si rapporta con le realtà produttive e commerciali.
In primo luogo, ritengo imprescindibile l’ascolto delle istanze che provengono dalla società, perché solo attraverso le idee e le proposte di tutti, si riusciranno a realizzare quegli obiettivi che faranno grande Reggio Emilia.
Secondariamente ritengo che le decisioni debbano essere il frutto di scelte, il più possibile condivise, nelle quali tutti si possano riconoscere.
Se sarò eletta dedicherò il mio impegno alla valorizzazione del commercio nella città, riservando particolare attenzione a tutte quelle piccole realtà che costituiscono parte integrante della cultura del nostro territorio. Perché commercio non vuole solo dire Centri Commerciali.
martedì 14 aprile 2009
FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: COME L'AMMINISTRAZIONE DEL RIO HA CHIUSO IL MERCATO COPERTO DI REGGIO EMILIA
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