giovedì 28 maggio 2009

mercoledì 27 maggio 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: LA SICUREZZA E' LA PRIORITA' DEI CITTADINI DELLA ZONA STAZIONE


In risposta a quanto replicato dall’assessore Gandolfi, che ritiene lo spostamento coatto delle biciclette nella zona antistante l’ingresso della stazione, il mezzo attraverso il quale viene soddisfatto il bisogno di sicurezza dei cittadini, vorrei evidenziare che ben altre devono essere le misure da mettere in campo, soprattutto nel quartiere della stazione, che ha rilevanti problemi legati alla presenza di una grande quantità di stranieri.
Non si può, infatti, pensare che la ristrutturazione di un edificio o lo spostamento di un velocipede possa, da sé, creare quelle condizioni che consentano ai cittadini di vivere in tranquillità e pace.
Le azioni da intraprendere, in questo senso, devono essere molteplici ed essere dirette al presidio del territorio ed in particolare al controllo degli immigrati clandestini che nella zona della stazione trovano un luogo particolarmente favorevole per la commissione dei reati.
Ma tutto questo non viene fatto e quotidianamente noi cittadini dobbiamo essere vittime, purtroppo inermi, di persone che si stanziano nel nostro territorio e pretendono di fare quello che vogliono, ivi compreso derubarci, stuprarci e compiere ogni genere di violenza su di noi.
Da questo l’Amministrazione deve difenderci; non dal posizionamento di una bicicletta non in linea con quanto tracciato dal Comune.
Perché se il Comune impedisse la commissione dei furti noi non avremmo bisogno di arroccare la bicicletta ai pali della segnaletica stradale come non avremmo bisogno di rinchiuderci in casa tra inferriate e porte blindate.
Penso, da ultimo, che lo spettacolo che offre la stazione e in particolare la zona in cui vengono parcheggiate le biciclette avrebbe bisogno di ben altri interventi, quali lo spostamento di tutti i velocipedi in un luogo antistante, chiuso e custodito. Ciò consentirebbe di realizzare quel decoro che ad oggi non pare configurarsi in quel luogo, ed al contempo tutelerebbe tutti coloro che si recano in bici alla stazione.

giovedì 14 maggio 2009

MALVEZZI, REGGIO EMILIA, PDL: IL COMUNE RIMUOVE LE BICI MA NON FA NULLA CONTRO I FURTI

Il Sindaco Delrio si è da tempo fatto paladino della difesa e dell’incentivo dell’uso della bicicletta nella nostra città. Anzi, l’elevato numero di ciclisti nelle nostre strade è considerato un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale. Sul sito del Comune di Reggio è anche presente una vasta area dedicata alla nostra mobilità ciclistica in cui vengono date molte utili informazioni ai cittadini.
Purtroppo la vita del ciclista a Reggio è un po’ diversa da come viene raccontata su internet!
Qualche giorno fa, nei pressi della stazione ferroviaria, mi sono imbattuta in un avviso della Polizia Municipale, che informava un malcapitato ciclista della rimozione del suo “velocipede” in quanto trovato incatenato ad un palo della segnaletica stradale. Questo mi sembra veramente sconcertante!
I ciclisti reggiani, infatti, diversamente dalla propaganda del Comune, hanno non pochi problemi nel parcheggiare le loro due ruote, a causa della carenza di depositi custoditi e di portabici adatti per l’ancoraggio del telaio. E l’Amministrazione comunale, invece di attrezzare meglio la città, per accogliere le biciclette dei cittadini, si preoccupa di punire coloro che, per salvare la propria bicicletta dai furti, la incatenano ad un palo della segnaletica stradale.
Perché uno dei maggiori punti deboli della cosiddetta mobilità ciclistica reggiana sono proprio i furti, che sono talmente diffusi, che non c’è più un solo reggiano a cui non abbiano rubato almeno una bicicletta. A me, personalmente ne hanno rubate ben quattro, ma ci sono persone ancora più sfortunate.
Il punto è questo. Il Comune e la Polizia Municipale si occupano troppo poco sia della sicurezza delle persone, sia dei loro beni, indaffarati a multare i cittadini per questioni di bilancio. E alla fine, viene punito il cittadino onesto, invece del delinquente, magari pure straniero e clandestino, che commette reati contro il patrimonio per tirare a campare. Questo non è il modo di risolvere i problemi dei cittadini e posso garantire che, se sarò eletta al consiglio comunale, parte della mia attenzione sarà rivolta anche ai ciclisti di Reggio, di cui, orgogliosamente, faccio parte.

lunedì 11 maggio 2009

DIAMO UNA SVOLTA ALLA NOSTRA CITTA'

Troppo lungamente Reggio Emilia è stata dominata da una sinistra incapace di fare fronte alle esigenze che i cittadini da tempo avvertono.
Mi riferisco al problema della immigrazione e criminalità, che ha visto Reggio Emilia, divenire, da una città relativamente tranquilla, un luogo nel quale quotidianamente vengono commessi reati, posti in essere, in larga parte, da una immigrazione clandestina, la quale nella nostra città ha trovato un terreno fertile, favorito da politiche di tolleranza operate dalla amministrazione Spaggiari prima e Delrio poi.
Tutto questo deve cambiare; dobbiamo tornare ad essere una città nella quale si possa vivere in tranquillità e sicurezza, attraverso il ripristino di una situazione di legalità, che al momento sembra non esistere.
Ma Reggio Emilia deve anche fare un salto in avanti, deve divenire la città nella quale i servizi sono efficienti, nella quale spostarsi da una parte all’altra della città non sia un problema, e ciò si realizza attraverso l’incremento dei servizi di trasporto pubblico, e soprattutto attraverso il miglioramento della rete viaria.
Dobbiamo, poi, reintrodurre il sistema della meritocrazia nelle nomine, nelle istituzioni del nostro territorio, ad oggi esclusivo appannaggio di militanti di sinistra.
E soprattutto deve essere dato maggiore impulso alla cultura, attraverso la predisposizione di nuove e più ricche stagioni concertistiche, e la realizzazione di eventi che facciano rivivere i nostri grandi artisti del passato ed esaltino quelli del presente, avvalendosi della collaborazione dei giovani musicisti del Conservatorio, i quali ad oggi non hanno alcuna possibilità di fare valere il loro talento, in assenza di manifestazioni nelle quali possano esibirsi.
Da ultimo, dobbiamo impegnarci a fondo affinché Reggio Emilia ispiri la propria attività al marketing, alla valorizzazione di se stessa e di quanti, ciascuno nel proprio settore economico, si sforzano di assumere ogni giorno nuove iniziative, attraverso l’incentivazione di tutte quelle attività, nuove e vecchie che vogliono continuare a prosperare nella città e soprattutto nel centro storico, il quale costituisce il grande fulcro della città.