In risposta a quanto replicato dall’assessore Gandolfi, che ritiene lo spostamento coatto delle biciclette nella zona antistante l’ingresso della stazione, il mezzo attraverso il quale viene soddisfatto il bisogno di sicurezza dei cittadini, vorrei evidenziare che ben altre devono essere le misure da mettere in campo, soprattutto nel quartiere della stazione, che ha rilevanti problemi legati alla presenza di una grande quantità di stranieri.
Non si può, infatti, pensare che la ristrutturazione di un edificio o lo spostamento di un velocipede possa, da sé, creare quelle condizioni che consentano ai cittadini di vivere in tranquillità e pace.
Le azioni da intraprendere, in questo senso, devono essere molteplici ed essere dirette al presidio del territorio ed in particolare al controllo degli immigrati clandestini che nella zona della stazione trovano un luogo particolarmente favorevole per la commissione dei reati.
Ma tutto questo non viene fatto e quotidianamente noi cittadini dobbiamo essere vittime, purtroppo inermi, di persone che si stanziano nel nostro territorio e pretendono di fare quello che vogliono, ivi compreso derubarci, stuprarci e compiere ogni genere di violenza su di noi.
Da questo l’Amministrazione deve difenderci; non dal posizionamento di una bicicletta non in linea con quanto tracciato dal Comune.
Perché se il Comune impedisse la commissione dei furti noi non avremmo bisogno di arroccare la bicicletta ai pali della segnaletica stradale come non avremmo bisogno di rinchiuderci in casa tra inferriate e porte blindate.
Penso, da ultimo, che lo spettacolo che offre la stazione e in particolare la zona in cui vengono parcheggiate le biciclette avrebbe bisogno di ben altri interventi, quali lo spostamento di tutti i velocipedi in un luogo antistante, chiuso e custodito. Ciò consentirebbe di realizzare quel decoro che ad oggi non pare configurarsi in quel luogo, ed al contempo tutelerebbe tutti coloro che si recano in bici alla stazione.
Non si può, infatti, pensare che la ristrutturazione di un edificio o lo spostamento di un velocipede possa, da sé, creare quelle condizioni che consentano ai cittadini di vivere in tranquillità e pace.
Le azioni da intraprendere, in questo senso, devono essere molteplici ed essere dirette al presidio del territorio ed in particolare al controllo degli immigrati clandestini che nella zona della stazione trovano un luogo particolarmente favorevole per la commissione dei reati.
Ma tutto questo non viene fatto e quotidianamente noi cittadini dobbiamo essere vittime, purtroppo inermi, di persone che si stanziano nel nostro territorio e pretendono di fare quello che vogliono, ivi compreso derubarci, stuprarci e compiere ogni genere di violenza su di noi.
Da questo l’Amministrazione deve difenderci; non dal posizionamento di una bicicletta non in linea con quanto tracciato dal Comune.
Perché se il Comune impedisse la commissione dei furti noi non avremmo bisogno di arroccare la bicicletta ai pali della segnaletica stradale come non avremmo bisogno di rinchiuderci in casa tra inferriate e porte blindate.
Penso, da ultimo, che lo spettacolo che offre la stazione e in particolare la zona in cui vengono parcheggiate le biciclette avrebbe bisogno di ben altri interventi, quali lo spostamento di tutti i velocipedi in un luogo antistante, chiuso e custodito. Ciò consentirebbe di realizzare quel decoro che ad oggi non pare configurarsi in quel luogo, ed al contempo tutelerebbe tutti coloro che si recano in bici alla stazione.
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