Siamo arrivati, ormai, alla fine della campagna elettorale; ancora qualche giorno e sapremo l’esito del voto.
Al di là del risultato, tuttavia, devo dire che questa è stata una campagna elettorale divertente e ricca di soddisfazioni. In primo luogo perché lo stare a contatto con la gente è sempre stimolante e piacevole; ciascuno, infatti, ha un proprio modo di vedere le cose ma lo scopo di tutti è quello di vivere in una città tranquilla e sicura, nella quale i servizi funzionano bene.
Secondariamente perché mai come questa volta i cittadini hanno mostrato un grande interesse ai programmi proposti dai diversi schieramenti. Ciò dimostra chiaramente come le convinzioni ideologiche abbiano lasciato il posto all’idea che la soddisfazione dei bisogni di ciascuno costituisca l’elemento fondamentale di ogni elettore, che vuole vedersi governato da un sindaco in grado di risolvere i problemi della città.
Le pluralità delle liste proposte evidenzia, altresì, la voglia di avanzare idee nuove e alternative rispetto a quanto sin qui svolto dall’attuale amministrazione Delrio; e ritengo che ciò non possa che fare bene alla democrazia e alla nostra città.
Ringrazio, quindi, tutti coloro che hanno, con pazienza, ascoltato le tante idee che il Popolo della Libertà ha proposto per Reggio Emilia e che mi hanno aiutato a diffondere quanto più possibile il pensiero che l’alternanza di governo costituisce lo stimolo fondamentale per ciascuna amministrazione a fare bene, perché chi non si impegna, la volta successiva non verrà rieletto.
Questo noi vogliamo: che la nostra città sia governata da persone che abbiano la voglia di impegnarsi per rendere Reggio Emilia un luogo nel quale vivere bene.
Grazie a tutti.
venerdì 5 giugno 2009
giovedì 4 giugno 2009
FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: COMUNE E PROVINCIA UNITI NEL RIFIUTO DI ASCOLTARE I CITTADINI
Comune e Provincia, le due massime istituzioni locali, rette da ben 64 anni dalla stessa parte politica, hanno un forte carattere comune: agiscono d’imperio e non ascoltano nessuno.
Tanto il sindaco Delrio, quanto la presidente della Provincia Masini, sono molto bravi a fingere di ascoltare le istanze e i bisogni dei cittadini, per poi decidere sempre e comunque di testa propria, rispondendo a logiche lontane dal buon senso.
Mi riferisco per esempio alla Variante della Statale 63 il cui progetto giace irrealizzato da troppi anni nei cassetti di Provincia e Comune. All’incontro organizzato lunedì 25 maggio, dagli Amici del Crostolo, pesavano come macigni l’assenza sia di Delrio che della Masini. A fronte di richieste più che legittime dei cittadini questa è la risposta delle istituzioni.
Gli studi e progetti pagati dalla Provincia hanno senza ombra di dubbio rivelato che la soluzione migliore è quella a destra del Crostolo, mentre la “bretellina” di via del Buracchione è un inutile e costoso palliativo.
Invece di adoperarsi per una soluzione sensata al problema la Presidente della Provincia ha pensato di inaugurare nei giorni scorsi la variante di Canali, casualmente appena ultimata, costata la bellezza di 12 milioni di euro. Inoltre ha annunciato che andrà avanti nella realizzazione della cosiddetta bretellina, andando così contro al buon senso e ai cittadini in un sol colpo.
Il sindaco Delrio invece, non riesce proprio ad ammettere i propri errori e si ostina fino all’ultimo a difenderli.
Con tutti i problemi che ha una città come Reggio, lui non trova niente di meglio che annunciare la realizzazione di nuove campine per i nomadi, che i reggiani hanno già manifestato di non gradire affatto.
Per non parlare delle ingenti spese in rifacimenti urbani nel centro storico, che oltre a pesare parecchio sul bilancio del comune, sono stati caratterizzati da numerose polemiche a causa della bruttezza e della inadeguatezza ai contesti di riferimento. Dopo la rotonda Gerra, il lastricato “poco verde” dei teatri (a parte i famosi platani da 8000 euro l’uno), la fontana ipermoderna (ora piscina) e altre amenità, sono da poco state annunciate altre orribili e costosissime opere (4 milioni di euro), fra cui la ristrutturazione del Museo Civico stile casinò e la piantumazione all’esterno di alcuni funghi d’acciaio alti dieci metri!
Il risultato di questa mancata attenzione ai desideri e ai punti di vista dei cittadini sarà una città più povera e più brutta, che dovremo sopportare per parecchio tempo.
In questo sfacelo la notizia buona è che le elezioni sono alle porte e con una X possiamo fermare tutto questo modo di fare politica vecchio, spendaccione e antidemocratico: il 6 e 7 giugno mandiamo a casa Delrio e la Masini e facciamo respirare un’aria nuova alla nostra Reggio.
Tanto il sindaco Delrio, quanto la presidente della Provincia Masini, sono molto bravi a fingere di ascoltare le istanze e i bisogni dei cittadini, per poi decidere sempre e comunque di testa propria, rispondendo a logiche lontane dal buon senso.
Mi riferisco per esempio alla Variante della Statale 63 il cui progetto giace irrealizzato da troppi anni nei cassetti di Provincia e Comune. All’incontro organizzato lunedì 25 maggio, dagli Amici del Crostolo, pesavano come macigni l’assenza sia di Delrio che della Masini. A fronte di richieste più che legittime dei cittadini questa è la risposta delle istituzioni.
Gli studi e progetti pagati dalla Provincia hanno senza ombra di dubbio rivelato che la soluzione migliore è quella a destra del Crostolo, mentre la “bretellina” di via del Buracchione è un inutile e costoso palliativo.
Invece di adoperarsi per una soluzione sensata al problema la Presidente della Provincia ha pensato di inaugurare nei giorni scorsi la variante di Canali, casualmente appena ultimata, costata la bellezza di 12 milioni di euro. Inoltre ha annunciato che andrà avanti nella realizzazione della cosiddetta bretellina, andando così contro al buon senso e ai cittadini in un sol colpo.
Il sindaco Delrio invece, non riesce proprio ad ammettere i propri errori e si ostina fino all’ultimo a difenderli.
Con tutti i problemi che ha una città come Reggio, lui non trova niente di meglio che annunciare la realizzazione di nuove campine per i nomadi, che i reggiani hanno già manifestato di non gradire affatto.
Per non parlare delle ingenti spese in rifacimenti urbani nel centro storico, che oltre a pesare parecchio sul bilancio del comune, sono stati caratterizzati da numerose polemiche a causa della bruttezza e della inadeguatezza ai contesti di riferimento. Dopo la rotonda Gerra, il lastricato “poco verde” dei teatri (a parte i famosi platani da 8000 euro l’uno), la fontana ipermoderna (ora piscina) e altre amenità, sono da poco state annunciate altre orribili e costosissime opere (4 milioni di euro), fra cui la ristrutturazione del Museo Civico stile casinò e la piantumazione all’esterno di alcuni funghi d’acciaio alti dieci metri!
Il risultato di questa mancata attenzione ai desideri e ai punti di vista dei cittadini sarà una città più povera e più brutta, che dovremo sopportare per parecchio tempo.
In questo sfacelo la notizia buona è che le elezioni sono alle porte e con una X possiamo fermare tutto questo modo di fare politica vecchio, spendaccione e antidemocratico: il 6 e 7 giugno mandiamo a casa Delrio e la Masini e facciamo respirare un’aria nuova alla nostra Reggio.
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mercoledì 3 giugno 2009
FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: VALORIZZIAMO IL COMMERCIO IN CENTRO STORICO
E’ noto a tutti che il commercio sta vivendo un periodo non molto felice a causa della crisi che ha investito tutti i settori della nostra economia, ma a Reggio Emilia le difficoltà che trovano i commercianti, soprattutto del centro storico, sono legate a precise politiche messe in atto dall’amministrazione Delrio che, da un lato, ha favorito l’apertura di centri commerciali nelle zone periferiche della città, in maniera sproporzionata rispetto alla domanda, e dall’altro ha lasciato in completo abbandono il centro storico.
Cosa si è quindi verificato? Che si è cominciata a scatenare una guerra tra i negozianti del centro storico e quelli dei centri commerciali volta ad accaparrarsi la clientela. E di tale guerra chi è risultato perdente sono stati proprio i commercianti del centro storico e ciò a causa delle condizioni ambientali in cui si trovano a lavorare. La presenza proporzionata di immigrati, soprattutto irregolari, che stazionano nel centro storico e la criminalità che da questi deriva, non ha fatto altro che allontanare la gente dal centro.
Di tale situazione ovviamente ne hanno beneficiato coloro che hanno aperto negozi nei centri commerciali che non hanno di questi problemi.
Per non parlare poi del trattamento subito dai commercianti del Mercato Coperto, i quali sono stati letteralmente “cacciati fuori” dall’Amministrazione Delrio, per fare spazio ad un centro commerciale di lusso, dati gli affitti esorbitanti richiesti.
Ed in tutto ciò l’Amministrazione non ha alzato un dito per aiutare gli stessi commercianti a trovare altri luoghi nei quali continuare a svolgere la loro attività. Tale politica adottata dal Comune è andata ovviamente a discapito dei negozianti del Mercato che per decenni hanno contribuito allo sviluppo del centro storico, ma anche di tutti coloro che nel Mercato trovavano della merce dai prezzi molto convenienti.
E’ quindi ora di voltare pagina e di mettere in campo tutte le misure possibili affinché il centro ritorni ad essere un luogo tranquillo e sicuro. E ciò al fine sia di garantire una maggiore sicurezza ai cittadini ma anche allo scopo di fare ritornare la gente in centro storico. Solo così le attività commerciali potranno ripartire.
Questa è la prima azione che deve essere adottata, ma ve ne sono altre. Perché per fare sì che i negozianti del centro possano riprendere in modo proficuo la loro attività occorre cercare di convogliare quante più persone possibili nella nostra città ed in particolare nel centro. In altre parole dobbiamo riuscire a fare venire nel centro di Reggio Emilia, non solo persone residenti a Reggio, ma anche abitanti delle città vicine e meno vicine.
E per fare in modo che ciò si realizzi dobbiamo investire nella organizzazione di eventi che attirino tante persone. Dobbiamo poi puntare sul turismo culturale e gastronomico, sulla valorizzazione del nostro patrimonio e del nostro territorio, i quali costituiscono elementi di grande attrazione.
E soprattutto dobbiamo dare maggiore spazio all’iniziativa dei commercianti, dando loro possibilità adeguate volte a promuovere le loro attività.
Solo in questo modo il commercio potrà riprendere forza e con esso tutta la città, che attraverso le attività economiche che vi si svolgono ha saputo mantenere quei livelli che fanno di Reggio Emilia una tra le più sviluppate città dell’intero territorio nazionale.
Cosa si è quindi verificato? Che si è cominciata a scatenare una guerra tra i negozianti del centro storico e quelli dei centri commerciali volta ad accaparrarsi la clientela. E di tale guerra chi è risultato perdente sono stati proprio i commercianti del centro storico e ciò a causa delle condizioni ambientali in cui si trovano a lavorare. La presenza proporzionata di immigrati, soprattutto irregolari, che stazionano nel centro storico e la criminalità che da questi deriva, non ha fatto altro che allontanare la gente dal centro.
Di tale situazione ovviamente ne hanno beneficiato coloro che hanno aperto negozi nei centri commerciali che non hanno di questi problemi.
Per non parlare poi del trattamento subito dai commercianti del Mercato Coperto, i quali sono stati letteralmente “cacciati fuori” dall’Amministrazione Delrio, per fare spazio ad un centro commerciale di lusso, dati gli affitti esorbitanti richiesti.
Ed in tutto ciò l’Amministrazione non ha alzato un dito per aiutare gli stessi commercianti a trovare altri luoghi nei quali continuare a svolgere la loro attività. Tale politica adottata dal Comune è andata ovviamente a discapito dei negozianti del Mercato che per decenni hanno contribuito allo sviluppo del centro storico, ma anche di tutti coloro che nel Mercato trovavano della merce dai prezzi molto convenienti.
E’ quindi ora di voltare pagina e di mettere in campo tutte le misure possibili affinché il centro ritorni ad essere un luogo tranquillo e sicuro. E ciò al fine sia di garantire una maggiore sicurezza ai cittadini ma anche allo scopo di fare ritornare la gente in centro storico. Solo così le attività commerciali potranno ripartire.
Questa è la prima azione che deve essere adottata, ma ve ne sono altre. Perché per fare sì che i negozianti del centro possano riprendere in modo proficuo la loro attività occorre cercare di convogliare quante più persone possibili nella nostra città ed in particolare nel centro. In altre parole dobbiamo riuscire a fare venire nel centro di Reggio Emilia, non solo persone residenti a Reggio, ma anche abitanti delle città vicine e meno vicine.
E per fare in modo che ciò si realizzi dobbiamo investire nella organizzazione di eventi che attirino tante persone. Dobbiamo poi puntare sul turismo culturale e gastronomico, sulla valorizzazione del nostro patrimonio e del nostro territorio, i quali costituiscono elementi di grande attrazione.
E soprattutto dobbiamo dare maggiore spazio all’iniziativa dei commercianti, dando loro possibilità adeguate volte a promuovere le loro attività.
Solo in questo modo il commercio potrà riprendere forza e con esso tutta la città, che attraverso le attività economiche che vi si svolgono ha saputo mantenere quei livelli che fanno di Reggio Emilia una tra le più sviluppate città dell’intero territorio nazionale.
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lunedì 1 giugno 2009
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