martedì 17 novembre 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: il GOVERNO INCREMENTA I FONDI PER IL CREDITO D'IMPOSTA

Giovedì 12 novembre 2009 è stato approvato dal Senato della Repubblica un ordine del giorno con il quale il Governo si è impegnato a prevedere un incremento del Fondo (art. 1, commi da 280 a 284, della L. 27.12.2006, n. 296) tale da riconoscere la concessione del credito d’imposta per la ricerca anche alle aziende che, pur avendo presentato la domanda di ammissione al beneficio tra il 6 maggio 2009 e il 5 giugno 2009, non sono state ammesse per esaurimento dei fondi stanziati.
Si è arrivati a questo risultato grazie all’impegno della senatrice del PDL Maria Ida Germontani e dell’avvocato di Confapi pmi Reggio Emilia Federica Malvezzi, che hanno seguito la vicenda al fine di consentire alle tante imprese che avevano investito, tra il 2008 ed il 2009, in ricerca e innovazione, di beneficiare del credito d’imposta da cui erano state escluse per la mancanza di risorse adeguate.
Si ricorda, infatti, che nell’ormai famoso click day del 6 maggio scorso, migliaia di aziende avevano inviato per via telematica, la richiesta di nulla osta al credito d’imposta. La maggioranza di queste si era vista però negare tale diritto: erano bastati infatti solo 37 secondi per dare fondo alle risorse messe a disposizione dallo Stato.
Confapi pmi Reggio Emilia, pertanto, aveva avviato presso la Commissione Tributaria di Pescara un ricorso collettivo riguardante 45 aziende associate che, assistite dall’avvocato reggiano Federica Malvezzi, volto ad ottenere l’annullamento del provvedimento.
L’avvocato spiega: “Nell’occasione erano stati sollevati dubbi sulla costituzionalità della norma che prevedeva stanziamenti limitati per coloro che avrebbero potuto beneficiare del credito d’imposta.
Inizialmente, infatti, la possibilità di usufruire di tale sconto era stata attribuita a tutte le imprese che avessero compiuto attività di ricerca, senza alcuna limitazione di fondi disponibili.
La successiva restrizione riteniamo abbia determinato la violazione del diritto, già acquisito dalle aziende, ad ottenere il beneficio in questione”.
Cristina Carbognani, Presidente Confapi pmi Reggio Emilia, commenta così il provvedimento approvato in Senato: “L’impegno assunto dal Governo di finanziare la ricerca costituisce un segnale importante, soprattutto in questa fase così difficile che le piccole e medie imprese stanno vivendo.
E’ fondamentale infatti fornire ossigeno a queste realtà che costituiscono la linfa vitale dell’economia e del benessere del nostro territorio”.

martedì 20 ottobre 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: EMENDAMENTO CREDITO IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO

Su sollecitazione dell’avv. Federica Malvezzi e della Senatrice Maria Ida Germontani del PDL, è stato presentato, in commissione bilancio del Senato, un emendamento, che prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro, al fine di consentire la concessione del credito d'imposta per la ricerca e lo sviluppo, anche ai soggetti che, pur avendo presentato la domanda di ammissione al beneficio tra il 6 maggio e il 5 giugno 2009, non sono stati ammessi al medesimo per esaurimento dei fondi stanziati.
Tantissime erano state, infatti, le imprese reggiane che, nell’ormai famoso click day avevano presentato richiesta per poter usufruire del credito d’imposta, e che si erano viste negare il nulla osta per esaurimento dei fondi necessari.
45 di queste avevano, nei giorni scorsi, avevano presentato ricorso presso la Commissione Tributaria di Pescara, assistite dall’avv. Federica Malvezzi, contro il provvedimento di diniego.
Qualora questo emendamento dovesse essere approvato, tante imprese reggiane, ad oggi escluse dal beneficio, potrebbero ottenere il tanto atteso credito d’imposta.

lunedì 6 luglio 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: CARTELLE PAZZE, COME DIFENDERSI

Mi è capitato, nei giorni scorsi, di leggere la notizia sull’invio, da parte di Equitalia, delle cosiddette “cartelle pazze” e, in quanto avvocato specializzato nell’ambito del diritto tributario, vorrei dare qualche consiglio a coloro che dovessero essere destinatari di questi atti.

Ci sono varie tipologie di “cartelle pazze”: quelle che richiedono il pagamento di una somma relativa ad un tributo o a una sanzione che sono già stati corrisposti e quelle che riportano una somma sproporzionata rispetto al tributo che si deve pagare.

Nel primo caso basterà recarsi presso l’ufficio al quale il tributo o la sanzione si riferiscono, con la ricevuta di pagamento e chiedere, a mezzo di un’istanza di autotutela, l’annullamento della cartella.

Nel secondo caso, occorrerà verificare attentamente gli importi ed eventualmente chiedere spiegazioni all’Ufficio che ha emesso il ruolo o a Equitalia. Se gli importi sono manifestatamente sproporzionati, con ogni probabilità la cartella verrà annullata parzialmente o totalmente. Anche in questo caso, la richiesta di annullamento verrà effettuata tramite un’istanza di autotutela.

Qualora, tuttavia, l’Ufficio destinatario del tributo o della sanzione si rifiutasse di annullare il ruolo, occorrerà presentare un ricorso alla competente autorità, che può essere il Giudice di pace, il Tribunale o la Commissione Tributaria a seconda del tipo di tributo o di sanzione richiesti.

E’, in ogni caso, importante tenere a mente che se la cartella non contiene, in forma chiara e comprensibile l’indicazione del tipo e dell’ammontare del tributo, la stessa è nulla.

Ci sono, poi, cartelle con le quali vengono richieste somme relative a tributi o a sanzioni che sono già prescritti. Per ogni pretesa ci sono termini differenti di prescrizione. Ad esempio per le sanzioni amministrative derivate dalla violazione al codice della strada, il termine di prescrizione è di 5 anni dal giorno in cui è stata commessa la violazione. Qualora, pertanto, sia decorso tale termine senza che siano stati compiuti atti interruttivi, le somme relative a tali sanzioni non possono più essere riscosse. In tal caso, però, difficilmente l’autorità che ha emesso la sanzione annullerà il ruolo e sarà, quindi, necessario presentare ricorso.
Mi è capitato, ad esempio, che una mia cliente che doveva pagare circa € 18.000,00, ne abbia corrisposti (solo) € 4.500,00, perché la maggior parte delle sanzioni era prescritta.

E’ importante attivarsi immediatamente una volta ricevuta la cartella di pagamento, in quanto, se decorre il termine per fare ricorso o comunque, per opporsi alla stessa, la cartella diventa definitiva; è altresì importante affidarsi ad esperti, soprattutto se gli importi sono ingenti.

Qualora si ottenga, poi, l’annullamento della cartella, è necessario farsi rilasciare un’attestazione dell’avvenuto sgravio. In tal modo non vi saranno più discussioni in merito.

mercoledì 1 luglio 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: ESAME DI COSCIENZA DOPO IL VOTO

Bene, eccoci qua. Le elezioni sono passate. I risultati non sono stati particolarmente favorevoli per la sottoscritta e per il PDL.
Quanto alla sottoscritta, credo di non essere stata in grado di trasmettere, in modo chiaro, il messaggio della necessità del cambiamento in una città come Reggio Emilia, che negli ultimi anni si è vista scalzare dalle prime posizioni della classifica tra le città in cui si vive meglio, a causa dell’inadeguatezza del sistema viabilistico a fare fronte alle esigenze della città, della insicurezza che regna sovrana a causa della forte presenza di immigrati clandestini nonché della carenza di servizi per i cittadini (e mi riferisco, soprattutto all’accesso agli asili che vedono gli stranieri in una posizione privilegiata rispetto ai reggiani).
Quanto al PDL, ritengo che non sia stato ritenuto, dalla gran parte dei cittadini scontenti dell’amministrazione Delrio, sufficientemente credibile nella realizzazione dell’ampio programma che aveva proposto. Credo, infatti, che le tante polemiche che hanno funestato il partito negli ultimi anni, hanno ingenerato l’impressione che i dirigenti fossero più attenti alla difesa delle proprie posizioni, che alla risoluzione dei tanti problemi che affliggono la città.
Dobbiamo, quindi, trarre spunto dai risultati ottenuti e iniziare a lavorare affinché i valori e gli scopi che ci proponiamo possano trovare consenso nei tanti cittadini che ritengono che la sicurezza, la tranquillità e la libera fruibilità dei servizi siano elementi fondamentali della nostra esistenza.
L’impegno che prendo è, quindi, di dare il mio contributo per migliorare la nostra città e per valorizzarla agli occhi di un mondo che è in continua e rapidissima evoluzione.

venerdì 5 giugno 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: IL VOTO E' VICINO

Siamo arrivati, ormai, alla fine della campagna elettorale; ancora qualche giorno e sapremo l’esito del voto.
Al di là del risultato, tuttavia, devo dire che questa è stata una campagna elettorale divertente e ricca di soddisfazioni. In primo luogo perché lo stare a contatto con la gente è sempre stimolante e piacevole; ciascuno, infatti, ha un proprio modo di vedere le cose ma lo scopo di tutti è quello di vivere in una città tranquilla e sicura, nella quale i servizi funzionano bene.
Secondariamente perché mai come questa volta i cittadini hanno mostrato un grande interesse ai programmi proposti dai diversi schieramenti. Ciò dimostra chiaramente come le convinzioni ideologiche abbiano lasciato il posto all’idea che la soddisfazione dei bisogni di ciascuno costituisca l’elemento fondamentale di ogni elettore, che vuole vedersi governato da un sindaco in grado di risolvere i problemi della città.
Le pluralità delle liste proposte evidenzia, altresì, la voglia di avanzare idee nuove e alternative rispetto a quanto sin qui svolto dall’attuale amministrazione Delrio; e ritengo che ciò non possa che fare bene alla democrazia e alla nostra città.
Ringrazio, quindi, tutti coloro che hanno, con pazienza, ascoltato le tante idee che il Popolo della Libertà ha proposto per Reggio Emilia e che mi hanno aiutato a diffondere quanto più possibile il pensiero che l’alternanza di governo costituisce lo stimolo fondamentale per ciascuna amministrazione a fare bene, perché chi non si impegna, la volta successiva non verrà rieletto.
Questo noi vogliamo: che la nostra città sia governata da persone che abbiano la voglia di impegnarsi per rendere Reggio Emilia un luogo nel quale vivere bene.
Grazie a tutti.

giovedì 4 giugno 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: COMUNE E PROVINCIA UNITI NEL RIFIUTO DI ASCOLTARE I CITTADINI

Comune e Provincia, le due massime istituzioni locali, rette da ben 64 anni dalla stessa parte politica, hanno un forte carattere comune: agiscono d’imperio e non ascoltano nessuno.
Tanto il sindaco Delrio, quanto la presidente della Provincia Masini, sono molto bravi a fingere di ascoltare le istanze e i bisogni dei cittadini, per poi decidere sempre e comunque di testa propria, rispondendo a logiche lontane dal buon senso.
Mi riferisco per esempio alla Variante della Statale 63 il cui progetto giace irrealizzato da troppi anni nei cassetti di Provincia e Comune. All’incontro organizzato lunedì 25 maggio, dagli Amici del Crostolo, pesavano come macigni l’assenza sia di Delrio che della Masini. A fronte di richieste più che legittime dei cittadini questa è la risposta delle istituzioni.
Gli studi e progetti pagati dalla Provincia hanno senza ombra di dubbio rivelato che la soluzione migliore è quella a destra del Crostolo, mentre la “bretellina” di via del Buracchione è un inutile e costoso palliativo.
Invece di adoperarsi per una soluzione sensata al problema la Presidente della Provincia ha pensato di inaugurare nei giorni scorsi la variante di Canali, casualmente appena ultimata, costata la bellezza di 12 milioni di euro. Inoltre ha annunciato che andrà avanti nella realizzazione della cosiddetta bretellina, andando così contro al buon senso e ai cittadini in un sol colpo.
Il sindaco Delrio invece, non riesce proprio ad ammettere i propri errori e si ostina fino all’ultimo a difenderli.
Con tutti i problemi che ha una città come Reggio, lui non trova niente di meglio che annunciare la realizzazione di nuove campine per i nomadi, che i reggiani hanno già manifestato di non gradire affatto.
Per non parlare delle ingenti spese in rifacimenti urbani nel centro storico, che oltre a pesare parecchio sul bilancio del comune, sono stati caratterizzati da numerose polemiche a causa della bruttezza e della inadeguatezza ai contesti di riferimento. Dopo la rotonda Gerra, il lastricato “poco verde” dei teatri (a parte i famosi platani da 8000 euro l’uno), la fontana ipermoderna (ora piscina) e altre amenità, sono da poco state annunciate altre orribili e costosissime opere (4 milioni di euro), fra cui la ristrutturazione del Museo Civico stile casinò e la piantumazione all’esterno di alcuni funghi d’acciaio alti dieci metri!
Il risultato di questa mancata attenzione ai desideri e ai punti di vista dei cittadini sarà una città più povera e più brutta, che dovremo sopportare per parecchio tempo.
In questo sfacelo la notizia buona è che le elezioni sono alle porte e con una X possiamo fermare tutto questo modo di fare politica vecchio, spendaccione e antidemocratico: il 6 e 7 giugno mandiamo a casa Delrio e la Masini e facciamo respirare un’aria nuova alla nostra Reggio.

mercoledì 3 giugno 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: VALORIZZIAMO IL COMMERCIO IN CENTRO STORICO

E’ noto a tutti che il commercio sta vivendo un periodo non molto felice a causa della crisi che ha investito tutti i settori della nostra economia, ma a Reggio Emilia le difficoltà che trovano i commercianti, soprattutto del centro storico, sono legate a precise politiche messe in atto dall’amministrazione Delrio che, da un lato, ha favorito l’apertura di centri commerciali nelle zone periferiche della città, in maniera sproporzionata rispetto alla domanda, e dall’altro ha lasciato in completo abbandono il centro storico.
Cosa si è quindi verificato? Che si è cominciata a scatenare una guerra tra i negozianti del centro storico e quelli dei centri commerciali volta ad accaparrarsi la clientela. E di tale guerra chi è risultato perdente sono stati proprio i commercianti del centro storico e ciò a causa delle condizioni ambientali in cui si trovano a lavorare. La presenza proporzionata di immigrati, soprattutto irregolari, che stazionano nel centro storico e la criminalità che da questi deriva, non ha fatto altro che allontanare la gente dal centro.
Di tale situazione ovviamente ne hanno beneficiato coloro che hanno aperto negozi nei centri commerciali che non hanno di questi problemi.
Per non parlare poi del trattamento subito dai commercianti del Mercato Coperto, i quali sono stati letteralmente “cacciati fuori” dall’Amministrazione Delrio, per fare spazio ad un centro commerciale di lusso, dati gli affitti esorbitanti richiesti.
Ed in tutto ciò l’Amministrazione non ha alzato un dito per aiutare gli stessi commercianti a trovare altri luoghi nei quali continuare a svolgere la loro attività. Tale politica adottata dal Comune è andata ovviamente a discapito dei negozianti del Mercato che per decenni hanno contribuito allo sviluppo del centro storico, ma anche di tutti coloro che nel Mercato trovavano della merce dai prezzi molto convenienti.
E’ quindi ora di voltare pagina e di mettere in campo tutte le misure possibili affinché il centro ritorni ad essere un luogo tranquillo e sicuro. E ciò al fine sia di garantire una maggiore sicurezza ai cittadini ma anche allo scopo di fare ritornare la gente in centro storico. Solo così le attività commerciali potranno ripartire.
Questa è la prima azione che deve essere adottata, ma ve ne sono altre. Perché per fare sì che i negozianti del centro possano riprendere in modo proficuo la loro attività occorre cercare di convogliare quante più persone possibili nella nostra città ed in particolare nel centro. In altre parole dobbiamo riuscire a fare venire nel centro di Reggio Emilia, non solo persone residenti a Reggio, ma anche abitanti delle città vicine e meno vicine.
E per fare in modo che ciò si realizzi dobbiamo investire nella organizzazione di eventi che attirino tante persone. Dobbiamo poi puntare sul turismo culturale e gastronomico, sulla valorizzazione del nostro patrimonio e del nostro territorio, i quali costituiscono elementi di grande attrazione.
E soprattutto dobbiamo dare maggiore spazio all’iniziativa dei commercianti, dando loro possibilità adeguate volte a promuovere le loro attività.
Solo in questo modo il commercio potrà riprendere forza e con esso tutta la città, che attraverso le attività economiche che vi si svolgono ha saputo mantenere quei livelli che fanno di Reggio Emilia una tra le più sviluppate città dell’intero territorio nazionale.

giovedì 28 maggio 2009

mercoledì 27 maggio 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: LA SICUREZZA E' LA PRIORITA' DEI CITTADINI DELLA ZONA STAZIONE


In risposta a quanto replicato dall’assessore Gandolfi, che ritiene lo spostamento coatto delle biciclette nella zona antistante l’ingresso della stazione, il mezzo attraverso il quale viene soddisfatto il bisogno di sicurezza dei cittadini, vorrei evidenziare che ben altre devono essere le misure da mettere in campo, soprattutto nel quartiere della stazione, che ha rilevanti problemi legati alla presenza di una grande quantità di stranieri.
Non si può, infatti, pensare che la ristrutturazione di un edificio o lo spostamento di un velocipede possa, da sé, creare quelle condizioni che consentano ai cittadini di vivere in tranquillità e pace.
Le azioni da intraprendere, in questo senso, devono essere molteplici ed essere dirette al presidio del territorio ed in particolare al controllo degli immigrati clandestini che nella zona della stazione trovano un luogo particolarmente favorevole per la commissione dei reati.
Ma tutto questo non viene fatto e quotidianamente noi cittadini dobbiamo essere vittime, purtroppo inermi, di persone che si stanziano nel nostro territorio e pretendono di fare quello che vogliono, ivi compreso derubarci, stuprarci e compiere ogni genere di violenza su di noi.
Da questo l’Amministrazione deve difenderci; non dal posizionamento di una bicicletta non in linea con quanto tracciato dal Comune.
Perché se il Comune impedisse la commissione dei furti noi non avremmo bisogno di arroccare la bicicletta ai pali della segnaletica stradale come non avremmo bisogno di rinchiuderci in casa tra inferriate e porte blindate.
Penso, da ultimo, che lo spettacolo che offre la stazione e in particolare la zona in cui vengono parcheggiate le biciclette avrebbe bisogno di ben altri interventi, quali lo spostamento di tutti i velocipedi in un luogo antistante, chiuso e custodito. Ciò consentirebbe di realizzare quel decoro che ad oggi non pare configurarsi in quel luogo, ed al contempo tutelerebbe tutti coloro che si recano in bici alla stazione.

giovedì 14 maggio 2009

MALVEZZI, REGGIO EMILIA, PDL: IL COMUNE RIMUOVE LE BICI MA NON FA NULLA CONTRO I FURTI

Il Sindaco Delrio si è da tempo fatto paladino della difesa e dell’incentivo dell’uso della bicicletta nella nostra città. Anzi, l’elevato numero di ciclisti nelle nostre strade è considerato un fiore all’occhiello dell’amministrazione comunale. Sul sito del Comune di Reggio è anche presente una vasta area dedicata alla nostra mobilità ciclistica in cui vengono date molte utili informazioni ai cittadini.
Purtroppo la vita del ciclista a Reggio è un po’ diversa da come viene raccontata su internet!
Qualche giorno fa, nei pressi della stazione ferroviaria, mi sono imbattuta in un avviso della Polizia Municipale, che informava un malcapitato ciclista della rimozione del suo “velocipede” in quanto trovato incatenato ad un palo della segnaletica stradale. Questo mi sembra veramente sconcertante!
I ciclisti reggiani, infatti, diversamente dalla propaganda del Comune, hanno non pochi problemi nel parcheggiare le loro due ruote, a causa della carenza di depositi custoditi e di portabici adatti per l’ancoraggio del telaio. E l’Amministrazione comunale, invece di attrezzare meglio la città, per accogliere le biciclette dei cittadini, si preoccupa di punire coloro che, per salvare la propria bicicletta dai furti, la incatenano ad un palo della segnaletica stradale.
Perché uno dei maggiori punti deboli della cosiddetta mobilità ciclistica reggiana sono proprio i furti, che sono talmente diffusi, che non c’è più un solo reggiano a cui non abbiano rubato almeno una bicicletta. A me, personalmente ne hanno rubate ben quattro, ma ci sono persone ancora più sfortunate.
Il punto è questo. Il Comune e la Polizia Municipale si occupano troppo poco sia della sicurezza delle persone, sia dei loro beni, indaffarati a multare i cittadini per questioni di bilancio. E alla fine, viene punito il cittadino onesto, invece del delinquente, magari pure straniero e clandestino, che commette reati contro il patrimonio per tirare a campare. Questo non è il modo di risolvere i problemi dei cittadini e posso garantire che, se sarò eletta al consiglio comunale, parte della mia attenzione sarà rivolta anche ai ciclisti di Reggio, di cui, orgogliosamente, faccio parte.

lunedì 11 maggio 2009

DIAMO UNA SVOLTA ALLA NOSTRA CITTA'

Troppo lungamente Reggio Emilia è stata dominata da una sinistra incapace di fare fronte alle esigenze che i cittadini da tempo avvertono.
Mi riferisco al problema della immigrazione e criminalità, che ha visto Reggio Emilia, divenire, da una città relativamente tranquilla, un luogo nel quale quotidianamente vengono commessi reati, posti in essere, in larga parte, da una immigrazione clandestina, la quale nella nostra città ha trovato un terreno fertile, favorito da politiche di tolleranza operate dalla amministrazione Spaggiari prima e Delrio poi.
Tutto questo deve cambiare; dobbiamo tornare ad essere una città nella quale si possa vivere in tranquillità e sicurezza, attraverso il ripristino di una situazione di legalità, che al momento sembra non esistere.
Ma Reggio Emilia deve anche fare un salto in avanti, deve divenire la città nella quale i servizi sono efficienti, nella quale spostarsi da una parte all’altra della città non sia un problema, e ciò si realizza attraverso l’incremento dei servizi di trasporto pubblico, e soprattutto attraverso il miglioramento della rete viaria.
Dobbiamo, poi, reintrodurre il sistema della meritocrazia nelle nomine, nelle istituzioni del nostro territorio, ad oggi esclusivo appannaggio di militanti di sinistra.
E soprattutto deve essere dato maggiore impulso alla cultura, attraverso la predisposizione di nuove e più ricche stagioni concertistiche, e la realizzazione di eventi che facciano rivivere i nostri grandi artisti del passato ed esaltino quelli del presente, avvalendosi della collaborazione dei giovani musicisti del Conservatorio, i quali ad oggi non hanno alcuna possibilità di fare valere il loro talento, in assenza di manifestazioni nelle quali possano esibirsi.
Da ultimo, dobbiamo impegnarci a fondo affinché Reggio Emilia ispiri la propria attività al marketing, alla valorizzazione di se stessa e di quanti, ciascuno nel proprio settore economico, si sforzano di assumere ogni giorno nuove iniziative, attraverso l’incentivazione di tutte quelle attività, nuove e vecchie che vogliono continuare a prosperare nella città e soprattutto nel centro storico, il quale costituisce il grande fulcro della città.

lunedì 27 aprile 2009

MALVEZZI, REGGIO EMILIA, PDL : IMMIGRAZIONE E CRIMINALITA' A REGGIO EMILIA. LE AZIONI FINO AD ORA MESSE IN CAMPO SONO INADEGUATE

La mia città sta vivendo un periodo non molto felice per quanto riguarda la criminalità che vede come autori di reato soprattutto gli extracomunitari. Non passa giorno che non si sentano notizie di rapine o di furti nelle abitazioni, di violenze, di stupri commessi ai danni dei cittadini reggiani e stranieri, da parte degli immigrati. Da tempo, ormai, avvertiamo un senso di disagio e di insicurezza che l’attuale amministrazione della città non ha saputo colmare, troppo preoccupata ad integrare chi non vuole essere integrato che a difendere i propri cittadini dalle altrui angherie.
Lo stato di insicurezza che pervade tutti noi, purtroppo, trova conferma nei dati relativi ai reati commessi dagli stranieri. Pensate che nel nord Italia, gli immigrati sono il 57% dei denunciati per rapina nella pubblica via, il 59% per rapina in appartamento e il 71% per borseggio.
Tali dati risultano particolarmente preoccupanti considerando che gli stranieri rappresentano solo il 5% della popolazione italiana.
Ed è stato rilevato che l’83% di tutti gli extracomunitari detenuti è risultato privo del permesso di soggiorno. Ciò significa che gran parte della criminalità straniera si annida nella componente irregolare degli immigrati.
Appare, quindi, necessario riformulare le azioni da mettere in campo per fare in modo che nel nostro territorio tutti si sentano sicuri.
A tal proposito riteniamo indispensabile l’effettuazione di controlli a tappeto da svolgere quotidianamente. Occorre, inoltre, che il territorio venga maggiormente presidiato anche attraverso l’ausilio della Polizia Municipale, la quale dovrà essere dotata nei necessari strumenti.
E soprattutto si deve investire nella cultura della legalità, che deve costituire il motore dell’azione del governo della città, la quale deve ispirarsi al principio che chiunque rispetta i diritti altrui troverà nell’amministrazione un proprio alleato, ma chi delinque troverà un clima di grande avversione e riprovazione. Perché noi vogliamo garantire a tutti il diritto di vivere sicuri a Reggio Emilia, non solo ai cittadini italiani ma anche a tutti quei cittadini stranieri che vivono secondo i dettami delle nostre leggi.

martedì 14 aprile 2009

FEDERICA MALVEZZI, PDL, REGGIO EMILIA: COME L'AMMINISTRAZIONE DEL RIO HA CHIUSO IL MERCATO COPERTO DI REGGIO EMILIA

L’assessore Spadoni del Comune di Reggio, nell’intento di spiegare quello che diventerà il Mercato Coperto, si è dimenticato di dire che del Mercato Coperto rimarrà solo il nome. Il vecchio Mercato, come è sempre stato concepito, con i banchi, per la vendita di merce a basso prezzo, non esisterà più.
Lo devono sapere i cittadini di Reggio che, ancora oggi, sono convinti di vedersi restituito quel luogo, divenuto parte della storia della città di Reggio Emilia.
Il termine “riqualificazione”, utilizzato dal Comune per non rendere troppo amaro il boccone ai reggiani, risulta totalmente improprio, considerando che nei luoghi che hanno ospitato per decenni il Mercato, verrà un Centro Commerciale con negozi di lusso, date le somme esorbitanti richieste per l’affitto dei locali.
E neppure rientreranno più i commercianti che per decenni hanno venduto le loro merci a quanti nel Mercato si recavano per acquistare prodotti a prezzi bassi.
Con la scelta operata dal Comune, chiaro è stato l’intento di sacrificare le fasce medio-basse della popolazione, che nel Mercato trovavano un luogo nel quale poter comprare beni a costi limitati.
Il progetto lo conosco bene, essendo stata avvocato dei commercianti, nel contenzioso legato proprio alla ristrutturazione del Mercato e alla loro uscita forzata dallo stesso.
Ciò che mi ha rammaricato di più, in questa vicenda, è stato il modo in cui tutto quanto è stato gestito.
Il Comune, infatti, nell’intento di portare avanti il proprio progetto, non si è preoccupato delle sorti di coloro che hanno speso una vita nel Mercato e che, per decenni, hanno dovuto lavorare in condizioni precarie, in assenza dei necessari interventi di ristrutturazione, che il Comune aveva sempre promesso ma mai realizzato; ed ora che finalmente la ristrutturazione è stata decisa, di tale opera non potranno beneficiare coloro che hanno sempre lavorato nel Mercato, nei loro banchi, perché altri sono gli obiettivi pensati per il Mercato Coperto.
In altre parole, i banchi non rappresentano più lo spirito del “Nuovo Mercato”, incentrato sul lusso, e neppure tutti quei cittadini dalle tasche non così piene, che hanno da sempre trovato nel Mercato, un luogo nel quale poter acquistare a prezzi convenienti.
Così i commercianti, con grande fretta, sono stati fatti uscire forzatamente dal Mercato, senza trovare loro un luogo alternativo nel quale poter continuare a svolgere la loro attività. Fortunatamente la voglia di proseguire il proprio lavoro ha prevalso in tutti loro, che si sono rimboccati le maniche e hanno, da soli, reperito altri negozi.
La vicenda legata al Mercato Coperto mi ha fatto decidere di proporre la mia candidatura al Consiglio Comunale di Reggio Emilia, nel Popolo della Libertà, affinché cose del genere non abbiano mai più ad accadere.
Ritengo che ben altri debbano essere i modi con cui il Comune si rapporta con le realtà produttive e commerciali.
In primo luogo, ritengo imprescindibile l’ascolto delle istanze che provengono dalla società, perché solo attraverso le idee e le proposte di tutti, si riusciranno a realizzare quegli obiettivi che faranno grande Reggio Emilia.
Secondariamente ritengo che le decisioni debbano essere il frutto di scelte, il più possibile condivise, nelle quali tutti si possano riconoscere.
Se sarò eletta dedicherò il mio impegno alla valorizzazione del commercio nella città, riservando particolare attenzione a tutte quelle piccole realtà che costituiscono parte integrante della cultura del nostro territorio. Perché commercio non vuole solo dire Centri Commerciali.

giovedì 9 aprile 2009

MALVEZZI, REGGIO EMILIA, PDL : SICUREZZA E IMMIGRAZIONE A REGGIO EMILIA. PERCHE' CAMBIARE ROTTA?

Andando in giro per Reggio Emilia sempre più spesso sento le lamentele dei reggiani su questa o quella cosa che non va. Tutti hanno qualcosa da recriminare sulle decisioni che quotidianamente vengono prese dal Comune, compresi coloro che da sempre hanno appoggiato le amministrazioni di sinistra.
Ma ci siamo chiesti il perché di tale situazione?
Vogliamo davvero credere che il Sindaco e la sua giunta sbaglino costantemente?
Se è pur vero che l’impegno ce lo mettono ogni giorno, per demolire anche quel poco, che di buono rimane, credo che il motivo di tanto malcontento risieda nel fatto che i cittadini di Reggio abbiano ormai maturato la decisione che qualcosa debba cambiare.
Per anni anche i più convinti, hanno sempre sostenuto i loro eletti, qualsiasi cosa facessero e quand’anche le decisioni prese non fossero a loro poi così favorevoli, ma ormai tale tempo è passato.
Ci si è infatti, ormai convinti che ciò che conta di più è cercare di vivere bene o comunque, tentare di farlo nel proprio territorio.
Ciascuno si aiuta come può, ma gran parte del benessere di ciascuno dipende dalle decisioni che vengono prese da chi ci governa nel territorio.
E allora fermiamoci ad osservare Reggio Emilia.
Grazie alle politiche che sono state adottate negli anni passati, Reggio Emilia è divenuta la città prediletta dagli extracomunitari. Ovviamente insieme a persone che hanno un regolare permesso di soggiorno e che si sono integrati nel nostro territorio, comportandosi secondo i dettami delle nostre leggi, ne sono arrivati altrettanti che, sprovvisti del documento che gli consente di rimanere legittimamente, hanno cominciato a commettere, ai nostri danni, reati della più svariata specie.
Ma mentre alcuni reati, seppur gravi, quali lo sfruttamento della prostituzione, il traffico e lo spaccio di droga, vengono percepiti in misura limitata da tutti noi, perché non ne veniamo colpiti direttamente, altri, quali le rapine, i furti, la violenza sessuale hanno ingenerato in tutti noi, oltre che riprovazione, sentimenti di paura e di insicurezza.
Di fronte a tali stati d’animo determinati dai tanti fatti che sono accaduti nella nostra città, non solo i nostri amministratori non hanno fatto nulla ma, in più occasioni hanno negato che una tale situazione esistesse.
Ma vi è di più!
Vi sarete accorti che ogni qualvolta succede un fatto grave di violenza a Reggio Emilia, che vede quale autore un extracomunitario, ci viene ricordato, con grande tempismo, che non dobbiamo cedere ai luoghi comuni, che gli stranieri non portano solo criminalità, che gli extracomunitari costituiscono un grande patrimonio, che ampliano il nostro bagaglio culturale… e via dicendo. E addirittura rischiamo di essere considerati razzisti se ci permettiamo di dire che tali delinquenti dovrebbero essere rispediti nei rispetti paesi d’origine.
Non solo quindi siamo, nostro malgrado, vittime di delinquenti senza scrupoli che varcano le nostre frontiere al solo scopo di commettere reati nella nostra città, ma veniamo addirittura tacciati di razzismo ogni qualvolta manifestiamo il nostro diritto a vivere sicuri nella nostra città.
Bene, tutto ciò deve finire!
Non è più tollerabile, infatti, che sul nostro territorio vivano persone che non siano in regola con i documenti necessari per una legale permanenza, né è più tollerabile che i cittadini reggiani vivano costantemente in una situazione di insicurezza, perché gli attuali amministratori non si vogliono prendere la responsabilità di intraprendere politiche che facciano ritenere non più così meraviglioso permanere, per gli immigrati irregolari, nel territorio di Reggio Emilia.
Come pensiate, infatti, che queste persone, che non hanno un permesso di soggiorno, possano vivere senza un lavoro?
Perché se il lavoro, in una situazione di grave difficoltà come è quella attuale, non c’è per i lavoratori italiani e per quelli stranieri che sono muniti di regolare permesso di soggiorno, come possiamo credere che esista per coloro a cui manca il titolo che gli dà diritto ad essere assunti presso le nostre aziende?
Ecco, quindi, che deve cambiare radicalmente il modo in cui viene affrontata la questione dell’immigrazione a Reggio Emilia.
In primo luogo occorre prendere atto che esiste una situazione criminalità commessa dagli stranieri a Reggio Emilia (cosa che finora non è avvenuta).
Secondariamente, occorre estendere i controlli nei confronti degli immigrati clandestini, affinché nessuno, senza un regolare permesso di soggiorno, viva nella nostra città.
Occorre, poi, presidiare maggiormente il territorio, anche attraverso l’ausilio della polizia municipale, che dovrà essere adeguatamente equipaggiata.
E’ necessario, poi, investire nelle aree degradate della città in cui si annida la criminalità, attraverso la creazione di scuole, strutture sportive, ricreative e sociali, al fine di limitare quanto più possibile i fenomeni criminosi in quelle aree.
E soprattutto dobbiamo noi stessi diventare partecipi di una maggiore sicurezza, segnalando alle Autorità ogni situazione criminosa di cui veniamo a conoscenza, perché il controllo sociale costituisce uno degli elementi fondamentali per dare definitiva soluzione al problema della criminalità da parte degli immigrati.
Oggi vi ho parlato della sicurezza o meglio della insicurezza che purtroppo regna a Reggio Emilia, ma tante altre sono le motivazioni per le quali necessita un cambiamento.
Seguitemi nei prossimi giorni e vi ricorderò quali sono le altre.